Non vi è a mio avviso adagio più conformista in questo ultimo periodo come quello rivolto alla riscossa della gioventù. In un rigurgito da orbace e fez, da più parti, specie da sinistra, si
Ci siamo davvero ridotti così male da fare invidiare al saggio e vetusto teatro di essere come un programma televisivo nazional-popolare? Davvero abbiamo bisogno di invocare il presunto privilegio, ma poi non tanto presunto,
In un giorno di giugno degli anni Ottanta, mi ritrovai in una saletta del Senato dove Giorgio Strehler stava presentando la sua proposta di legge sul teatro. Di quella legge non se ne fece
A Roma se direbbi: certo che questi so’ degli impuniti! Ma Roma se sa, è la reggina de li sprovveduti. Famo famo, dimo dimo e non contamo. E invece no! Miei cari fregnoni, le
Come ha detto il Ministro della Cultura in carica, e pro tempore, Dario Franceschini, con una equazione che neanche Joseph Goebbels si sarebbe mai sognato di formulare, il mondo dello spettacolo “non capisce la
S’ode a destra uno squillo di negazionisti, a sinistra risponde quello degli affermativisti, D’ambo i lati calpesto rimbomba/Da cavalli e da fanti il terren. Una cosa è certa, se non si morirà di Covid19,
Diciamolo subito: io non sono affatto contrario alla forma del monologo. E’ una struttura fondamentale per chi si occupa di drammaturgia, come per il pubblico che in una commedia o in un dramma pretende
“Ma il fattaccio era l’effetto di tutta una rosa di causali che gli eran soffiate addosso a molinello (come i sedici venti della rosa dei venti quando s’avviluppano a tromba in una depressione ciclonica)
I Teatri riaprono! Evviva, che gioia, prepariamoci tutti! Il pranzo è servito e gli amici se ne vanno. Il 15 giugno, nel pieno del caldo, dopo un coito interrotto il 4 marzo 2020, si
Facciamo un’ipotesi: fra un mese riapre tutto. Tutte le attività di carattere culturale, ludico, sportivo, religioso e fieristico, anche se svolti in luoghi chiusi ma aperti al pubblico (quali, a titolo d’esempio, cinema, teatri,