Il grembo dell’utilità

Posted on 14 Novembre 2021Commenti disabilitati su Il grembo dell’utilità

La magia delle parole sta nel fatto che basta cambiare loro contesto ed acquistano nuovo significato, nuova prospettiva, nuovo orizzonte concettuale e tematico. Prendete ad esempio la parola “utile”. Essa in economia soddisfa il campo del rapporto tra esigenze e bisogni: una cosa, e per traslato una persona, è utile se soddisfa – così recita la Treccani – i bisogni (e, più in generale, le esigenze) dell’uomo attraverso il consumo di beni e servizi. Un valore in cambio dell’esercizio del proprio potere d’acquisto. Prospettiva semantica della parola non esaltante, ma tuttavia sincera!

Anche la filosofia predispone il greto del proprio fiume semantico a questo prismatico lessema, arrivando ad identificare l’utile con il bene o il piacere. Pertanto l’azione dell’uomo è utile se finalizzato al raggiungimento della felicità. Anche qui la sua prospettiva è alquanto impegnativa, ed anche severamente utopica.

Ma c’è un campo che dona a questo termine una sublime necessità di significato, e cioè il grembo dei suoi contrari: tutto è utile a condizione che non sia superfluo.  

@Giuseppe Dipasquale